Le trenta casse di vodka in omaggio alla squadra per aver conquistato la finale di Champions League del 2008, giocata a Mosca e persa ai rigori contro lo United di Cristiano Ronaldo, sono ormai un lontano ricordo. Oggi raccontano di un Roman Abramovich parecchio incupito, spazientito dai fin qui altalenanti risultati del suo Chelsea costretto a inseguire il quarto posto in una classifica che in Premier non è mai stata così aperta. E non si tratta di un discorso globale perché i Blues negli ultimi anni qualche soddisfazione l’hanno ottenuta.