«Pino non se la prese per quell’annuncio, anzi. Non aveva un carattere facile, a volte appariva scontroso, sospettoso, ma in realtà era solo diffidente perché segnato da un’infanzia difficile. Però, quando sentiva di potersi lasciare andare, si apriva e ti dava tutto» spiega il batterista che insieme a James Senese, Tony Esposito, Rino Zurzolo e Joe Amoruso è stato una delle colonne portanti della miglior live band italiana di sempre.
A chi gli faceva notare che cantare in napoletano...