Non i domiciliari ma il carcere per gli abusi su una 14enne. Per l’educatore di Comunione e Liberazione, Andrea Davoli, arrestato l’estate scorsa con l’accusa di violenza sessuale su una ragazzina reggiana durante degli esercizi spirituali a Rimini, gli arresti domiciliari “non sono sufficienti” e servirebbe la reclusione in carcere visto che “potrebbe rifarlo, perché non si rende conto della gravità di ciò che ha commesso e perché potrebbe cercare di contattare la vittima o altre ragazzine, anche stando in casa”.