AREZZO. In fila davanti alla Basilica di San Francesco c’è un gruppo di turisti tedeschi che quando sentono la parola vaiolo, prima la ripetono, in inglese, smallpox? , poi si mettono a ridere. «Non c’è da un po’, signorina», dicono. Da un po’ non leggono nemmeno i giornali. Ma in fondo è appena mezzogiorno di lunedì 23 maggio. Nemmeno gli aretini sanno ancora che il primo caso in Toscana è entrato proprio da questo comune all’estremo est della regione, la città dell’oro e dell’alta moda, patria di artisti e poeti come Francesco Petrarca.