“Il cameriere che la mattina del 25 marzo 1946 entra con la colazione fumante in una stanza dell’Hotel do Parque ad Estoril, non pensa certo di trovarsi di fronte ad una scena drammatica. L’uomo se ne sta tranquillamente adagiato nella solita poltrona con il capo lievemente inclinato verso la spalla sinistra e una espressione serena sul volto.
Davanti a lui un tavolo sul quale sono sparpagliati piatti e vassoi e, più a destra, sopra uno sgabello, una grande scacchiera con tutti i pezzi al proprio posto.