di Roberto Oliveri del Castillo *
I giorni che accompagnano il 23 maggio di ogni anno, dal 1993 in poi, sono giorni densi di tristezza. Dal 1993 in poi, perché quel giorno del 1992 c’era ben altro che la tristezza: lo sgomento, il vuoto e l’incredulità erano le sensazioni più vicine all’esprimere l’indicibile, l’irraccontabile. Quei giorni eravamo a Roma per le prove scritte del concorso in magistratura, in commissione c’era Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone. Ci apprestavamo...