C’è un filo rosso che lega gli eventi in Siria e quelli in Romania. Ed è quella che Giulio Tremonti, intervistato dal Corriere della Sera, definisce “l’eterna questione dei confini, tornata alla ribalta dopo la crisi della globalizzazione”. Confini che si creano o si disfano con le armi, come in Siria, o attraverso la rete, come in Romania, che limita il potere degli Stati, già in crisi per “una cessione di sovranità verso l’alto – l’Unione europea – e di lato, verso il mercato e le dinamiche comunicative non controllabili”.